Arrivato sotto le due torri e dopo aver cercato un parcheggio per un’ora, metto la mia due cavalli in divieto di sosta e m’incammino verso piazza Verdi, il cuore dell’Università dove ho studiato, qualche anno fa. Mi siedo davanti al Teatro Comunale e sento le note che esondano dal conservatorio, do re mi fa. E, con una dolce capriola, mi tuffo a corpo morto in un tempo ormai passato. Un tempo solo ricordato. E propri