Saluto la mia bella macchinetta, l’accarezzo sulla testa e lei, tutta soddisfatta, mi fa pure un complice occhiolino con un fanale. Sono commosso, si. Mi vuole bene, non c’è niente da dire. Ripartiamo, le dico. E tu, buffone mio compare, che aspetti ad entrare? Ripiega quelle ali, forza che c’ho fretta. E subito siamo in strada. Dopo qualche chilometro arriviamo a Ferrara. Una freccia sbilenca e arrugginita ci indica