Dicono che io sia il Profeta del Fallimento e pertanto, mentre un giorno passeggiavo per la strada, un uomo qualunque mi ferma e mi dice
Oh!
Che c’è? Rispondo.
Vuoi sapere come va a finire?
Che?
Questa storia di cui sei il protagonista.
No, perché? Che gusto c’è?
E tiro dritto per la mia strada senza nemmeno salutarlo. Poi mi siedo ad un caffè.
Per favore mi porti un tè! Dico.
Subito signore!
Ma come si permette? Signore a chi?
Ma essendo in tutt’altri pensieri affaccendato e non avendo voglia di discutere sul mio stato lascio perdere in attesa del mio tè. Quando allo stesso tavolino si siede un altro uomo qualunque.
Ma guarda che cafone! Penso.
Poi
E mbèh? Dico.
Posso?
Ormai che c’è…
E parlandomi in un orecchio…
Oh!
Che c’è?
Vuoi sapere come va a finire?
Che?
La storia di cui sei il protagonista.
Ancora!
Allora nemmeno gli rispondo, alzo il culo e lesto me ne vo.
E vaffanculo anche al tè! Sarà per un’altra volta. Penso.
Prendo la direzione che mi capita e incontro più di mille uomini qualunque e tutti, fermandomi, mi sussurrano nell’orecchio
Oh!
Ed io
Che c’è?
Vuoi sapere come va a finire?
Che?
La storia di cui sei protagonista.
Basta, nooo!
Stremato, mi rifugio nel mio ruolo. Volo. All’interno di una storia che non so come va a finire. E sogno. Sogno che… passeggiavo per la strada quando un uomo qualunque mi ferma e mi dice
Oh!
Che c’è?
Vuoi sapere come va a finire?
Che?
Questa storia di cui sei il protagonista.
Ancora? Ti prego, lasciami stare.
Mi sveglio tutto sudato.
È un incubo, rifletto.
E allora sbatto gli occhi, mi piego sui ginocchi, faccio due flessioni e poi guardo il cane che si sgranocchia due begli ossi.
E poi?
Continuo: assaggio due finocchi, ci bevo sopra un vin brulè, poi dalla finestra vedo una signora
Ma che begli occhi!, mi viene da esclamare.
E si, perché intanto il sole s’è levato e tutto si riflette nel verde smeraldino di quegli occhi. Allora inforco i miei occhiali e vago per la stanza.
E che vedo?
Quello che non c’è.
Dove?
Ma che discorsi, in quel che c’è!
E che c’è in quel che c’è?
Una poltrona, un letto ed un comò.
Ed io, però, che vedo?
La signora dagli occhi belli che con le gambe accavallate sta seduta sulla poltrona.
E adesso che dico a quei due begli occhi e soprattutto a quelle gambe da modella?
Ma certo! Quanto sei bella!
E lei
Risparmiati il complimento, io sono solo un’illusione, fatti una doccia fredda e non rompermi i coglioni.
Che vi devo dire? Rimango sconcertato, vuoi vedere che ho sognato?
E gli occhi belli?
Un’illusione. E allora sapete che vi dico?
Che?
Mi faccio un bel caffè.
Mentre una voce fuori campo, ironica, commenta
Contento te.