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IN MEMORIA DI CARLO GIULIANI

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Date(s) - 20/07/2013
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Piazza+Carlo+Giuliani (1)Quando Carlo, quel giorno caldo di luglio, si beccò la pallottola in fronte

Stramazzando nella confusione di quella piazza genovese

Non liberò nemmeno una parola polverosa

Non ne aveva

E non ne aveva mai avute.

Forse non le aveva nemmeno cercate.

A che gli servivano le parole?

E’ così che oggi va il mondo

La voglia spontanea di rompere i lacci

Era stata la sua molla

L’incoscienza

era stata la sua coscienza

Doveva scegliere:

una giornata al mare o la piazza.

Con la leggerezza del vento.

L’estintore era diventato uno scudo.

Punkabestia!

Barbone!

Drogato!

Gridavano.

Chissà?

Semplicemente incazzato

E già….

Oggi non serviva il pensiero

Girava nell’aria

Solo la voglia matta di ribellione

Perché?

Ma nell’aria questa voglia

Si tagliava con il coltello

Si assaggiava

Si gustava

Inebriava

In un liberatorio piacere.

Strani quei giorni di luglio,

In quella piazza amara di Genova!

E Carlo restò solo, con un sorriso ironico

davanti a tutti quei caschi in fila

che si guardavano reciprocamente le pistole abbassate.

Era di luglio, nel 2001.